I trattamenti di cavitazione utilizzano tecnologia ad ultrasuoni a bassa frequenza.
Gli ultrasuoni che producono una forma di cavitazione sono a bassa frequenza (30-70 KHz), e sono in grado di penetrare in profondità nel tessuto al fine di raggiungere lo strato adiposo senza ostacoli.
La cavitazione è un fenomeno fisico che avviene nel momento in cui all'interno di un fluido si producono bolle di vuoto, aria o vapore per azione di una forza meccanica indotta direttamente.
La cavitazione estetica si ottiene grazie all'ausilio delle macchine o apparecchiature ad ultrasuoni, dette per ultrasuonoterapia.
Gli ultrasuoni vengono diffusi tramite un manipolo appoggiato alla pelle o alla zona da trattare, così da ridurre gradualmente il tessuto adiposo in eccesso.
Con la lipocavitazione ad ultrasuoni possiamo effettuare trattamenti sulle adiposità localizzate su addome, braccia, fianchi, glutei, interno ed esterno cosce. I pazienti, dopo il trattamento, possono tornare subito a svolgere le proprie attività quotidiane senza incontrare alcuna forma post trattamento dannosa o fastidiosa.
I risultati clinici indicano che, in alcuni casi, dopo un solo trattamento si ottiene una riduzione media della circonferenza corporea, della parte trattata, pari a circa due centimetri.
Le origini della cavitazione applicata in campo estetico risalgono a fine 2005 dove fu esposta al congresso di "Medicina estetica" Agorà di Milano. La cavitazione è una reazione dovuta ad un bombardamento da ultrasuoni; nel corso degli anni si utilizzò questo fenomeno fisico in diversi campi, tra cui trovò largo impiego nella pulizia dei macchinari industriali di grandi dimensioni e in campo medicale.
Il processo di cavitazione è molto simile a quella dell'ebollizione; la pressione del liquido viene fatta crollare improvvisamente, mentre la temperatura e la tensione di vapore rimangono invariate. Per questo motivo la "bolla" da cavitazione resiste solo finché non esce dalla zona di bassa pressione idrostatica. Appena ritorna in una zona del fluido in quiete, la pressione di vapore non è sufficiente a contrastare la pressione idrostatica e la bolla da cavitazione implode immediatamente.
Nello specifico della cavitazione applicata all'estetica, essa sfrutta sia le proprietà fisiche delle onde sonore, che le proprietà biofisiche dei tessuti interessati.
Le onde a bassa frequenza, quindi, generano microbolle di vuoto all'interno dei fluidi extracellulari. Trattandosi di onde elastiche, il loro movimento porta al collasso delle microbolle con successiva implosione e alla immediata disgregazione delle pareti degli adipociti, con la conseguente liberazione dei trigliceridi (grassi) in essi contenuti.
I nostri apparecchi per cavitazione estetica in vendita sul nostro sito.
Storia e principi scientifici cavitazione
Le origini della cavitazione applicata in campo estetico risalgono all'ottobre del 2005 dove al congresso di "Medicina estetica" Agorà di Milano fu presentata per la prima volta al mondo intero. La cavitazione nasce dallo studio degli ultrasuoni e dalla possibile applicazione in campo medicale. Gli stessi ultrasuoni erano già utilizzati in Italia fin dagli anni '60 per il lavaggio industriale degli impianti meccanici.
La dinamica del processo di cavitazione è molto simile a quella dell'ebollizione.
Nella cavitazione la pressione del liquido crolla improvvisamente, mentre la temperatura e la tensione di vapore restano costanti nel tempo.
Per questo motivo la "bolla" da cavitazione resiste solo finché non esce dalla zona di bassa pressione idrostatica.
Appena ritorna in una zona del fluido in quiete, la pressione di vapore non è sufficiente a contrastare la pressione idrostatica e la bolla da cavitazione implode immediatamente.
Nello specifico della cavitazione applicata all’ estetica avanzata, essa sfrutta da un lato le
proprietà fisiche delle onde acustiche, dall’altro le proprietà biofisiche dei tessuti interessati.
Le onde a bassa frequenza, quindi, generano microbolle di vuoto (in questo caso
non aria né vapore) all’interno dei fluidi extracellulari. Trattandosi di onde elastiche, il loro
movimento porta al collasso delle microbolle con successiva implosione delle stesse e alla
immediata disgregazione delle pareti degli adipociti, con la conseguente liberazione dei
trigliceridi (grassi) in essi contenuti.